La vita ai tempi del coronavirus mette a dura prova i nostri occhi e la nostra viSta.
Nelle ultime settimane hai avvertito fastidi come occhi secchi o difficoltà a stare al sole?
Oppure hai avuto difficoltà a vedere bene, magari da lontano o di sera?
Aspetta a comprare e usare occhiali da vista e occhiali da sole! In questo articolo scoprirai il perché di questi sintomi e soprattutto come risolvere tutto questo senza difficoltà e senza spese.
VITA E VISTA AI TEMPI DEL VIRUS

Durante la quarantena le nostre abitudini sono cambiate tantissimo. Ci siamo ritrovati a passare quasi tutto il tempo a casa ed avere a che fare con smartworking, lezioni online e con lo stravolgimento del nostro tempo libero. E ora anche l’estate e le vacanze si prospettano decisamente diverse dal solito.
Convivere con il distanziamento sociale, le mascherine, il disinfettante, i guanti e i cambiamenti personali e lavorativi che tutto questo comporta, può essere, oltre che spiacevole, molto pericoloso per la nostra salute e in particolare per la nostra vista.
Si tratta di un allarme lanciato anche dall’AIMO (Associazione Italiana Medici Oculisti) ed è di vitale importanza essere a conoscenza di semplici, ma essenziali accorgimenti per assicurarsi sicurezza e benessere oculare e visivo.
MIOPIA O PSEUDOMIOPIA?

In guardia innanzitutto dalla cosiddetta MIOPIA MOMENTANEA o PSEUDOMIOPIA, un fenomeno diventato molto comune e che tante persone hanno sperimentato durante il lockdown.
Potrebbe capitare in alcuni momenti di avere l’impressione di non vedere bene da lontano: gli oggetti distanti appaiono sfocati e si avverte una sensazione quasi di fastidio. Quando si presenta, questa condizione induce erroneamente a credere di aver sviluppato una miopia e di aver bisogno di occhiali da vista.
In realtà, non si tratta affatto di un problema di vista, bensì di una difficoltà temporanea della visione causata dall’aver guardato qualcosa di vicino per molto tempo. Può succedere, ad esempio, dopo una lettura prolungata e ravvicinata di un libro o uno schermo (pc, cellulare, tablet). Tenere il focus vicino a lungo, infatti, fa avvicinare l’accomodazione.
Con accomodazione si intende che l’occhio, più nello specifico il cristallino tramite il muscolo ciliare, aumenta la sua curvatura per permettere la messa a fuoco di un’immagine che si trova a una distanza molto bassa. Questo meccanismo, se esteso nel tempo, pone il muscolo in uno stato di contrazione e di stress tale che, una volta distolto lo sguardo dall’oggetto vicino per guardare lontano, il muscolo rimane temporaneamente contratto per inerzia accomodativa.
Detto in modo più semplice: l’occhio non riesce a passare immediatamente da una modalità di visione da vicino prolungata a una visione da lontano e per questo le immagini lontane non vengono immediatamente messe a fuoco.
Questo fenomeno riguarda soprattutto i giovani in età scolare, così spesso abituati a leggere a distanza ravvicinata e a sollevare lo sguardo dal libro o dal pc solo dopo parecchio tempo.
L’origine della pseudomiopia può essere biologica o funzionale.
La pseudomiopia biologica è dovuta a una sovrastimolazione del sistema nervoso parasimpatico causata da traumi o medicinali;
la pseudomiopia funzionale, invece, è indotta dallo stile di vita, soprattutto da cattive abitudini visive e posturali.
Di fronte a un’impressione di vista sfocata è facile preoccuparsi, soprattutto nel caso di bambini e ragazzi, e saltare alla conclusione che la propria vista è peggiorata e bisognerà portare gli occhiali.
È bene invece mantenere la calma e considerare che potrebbe trattarsi soltanto di una pseudomiopia e quindi di una difficoltà visiva passeggera, non di un problema di vista permanente.

Capirlo è semplice: nel caso capiti, basta guardare lontano a lungo, per esempio andando a fare una passeggiata di mezz’ora (senza guardare sempre in basso, ovviamente). Così facendo, si permette al muscolo ciliare di riprendersi dall’eccessiva contrazione e riassestarsi, facendo tornare la vista nitida anche da lontano.
In questo modo si sarà evitato qualcosa di molto grave: iniziare a portare gli occhiali da vista quando in realtà l’occhio non ne aveva bisogno. Se una persona a cui capita di sperimentare una pseudomiopia, corresse subito a mettere gli occhiali, si troverebbe ad usare uno strumento, la lente correttiva, che mette inutilmente sotto sforzo occhi che di per sé potrebbero vedere bene. Sottoponendo gli occhi ad uno sforzo di questo tipo, si finirebbe per indebolirli davvero e a quel punto andare a sviluppare veramente un problema di vista.
LE ABITUDINI FANNO LA DIFFERENZA

Fenomeni come la pseudomiopia ci insegnano che avere cattive abitudini visive, abitudini non salutari, ha effetti molto negativi sulla nostra vista. La pseudomiopia è una difficoltà visiva temporanea, ma è soprattutto un forte campanello d’allarme che ci avvisa che perseverare nella stessa cattiva abitudine ci porterebbe inevitabilmente all’insorgere di problemi di vista più gravi.
Tornando alla vista in tempi di quarantena e di covid-19, sono tante le abitudini dannose che si sono andate a creare e consolidare e che stanno mettendo a rischio la salute visiva, e non solo, di tantissime persone.
Il primo passo per assicurarsi una vista e una vita sana è conoscerle, il secondo è correggerle. Ora le andiamo a vedere una ad una, e soprattutto vediamo come migliorarle e trasformarle in abitudini sane e potenzianti. Cosa intendo con abitudini potenzianti? Piccole attività ed accorgimenti che anziché danneggiare la nostra vista, la rinforzano e rigenerano. Sei curioso? Continua a leggere, sono sicura che ti sarà molto utile.
OCCHIO AGLI SCHERMI: PC, COMPUTER, TV, VARI ED EVENTUALI…

Compagni fedeli della nostra quarantena: i dispositivi elettronici come il cellulare e il computer, ma anche la televisione e i tablet, passando per le console… sono stati la presenza più costante nelle lunghe giornate a casa. Li abbiamo usati per lavoro, per studio, per svago, per chiamate e videochiamate con amici e parenti che hanno soddisfatto almeno un po’ il nostro bisogno di socializzare e di occupare il tempo.
Nelle settimane in cui tutti siamo stati più distanti, gli schermi ci sono stati più vicini. Spesso e volentieri troppo vicini.
La maggior parte delle persone ha passato più tempo del solito davanti ad uno schermo, soprattutto senza prendersi opportuni momenti di pausa.
In più, in molti casi, la tendenza è stata quella di usare più il cellulare rispetto al pc; usare quindi uno schermo che essendo più piccolo concentra il nostro sguardo in uno spazio veramente limitato e alimenta la cattiva abitudine di fissare lo sguardo nel centro dello schermo, mantenendo gli occhi fissi in un punto e non in movimento come si dovrebbe.
SI tratta di piccole abitudini nocive che sommate e protratte nel tempo danneggiano davvero tanto la vista e il nostro benessere generale.
Abitudini sane per la viSta sono invece ridurre al necessario l’uso degli schermi e soprattutto, quando si usano, usarli nel modo corretto e nella posizione corretta.
Per questo guarda i miei video con tutti gli errori che si commettono con il cellulare e con il computer e i consigli per evitarli!
Continua a leggere per scoprire le altre cause dei tuoi disturbi visivi e del tuo malessere.
LUCE DEI MIEI OCCHI E COLPI DI SOLE

Una delle cause più responsabili dei fastidi agli occhi e dei disturbi alla vista in quarantena è stata sicuramente la carenza di luce naturale e l’eccesso di luce artificiale e luce blu.
Forse non lo sai, ma noi vediamo grazie alla luce e i nostri occhi si nutrono di luce.
Una dieta a base di luce blu e luce artificiale è l’equivalente del cibo spazzatura per i tuoi occhi.
Una dieta sana e bilanciata che permette ai tuoi occhi di essere in forma e superare la prova della vista, invece, è una dieta a base di tanta luce naturale e dosi ridotte di luce artificiale.
Nei video che ti ho appena indicato troverai informazioni importantissime sulla luce e gli schermi, che ti permetteranno di poter stare al pc o al cellulare senza fastidi agli occhi e senza danneggiare la tua vista mentre lo fai.
In quarantena, dovendo stare in casa, inevitabilmente ci siamo privati di luce naturale e del benessere dello stare all’aria aperta. Molte case, soprattutto le case di città, sono poco illuminate.
Quando si sta a lungo in ambienti piccoli e poco illuminati o non illuminati nel modo corretto, i nostri occhi ne risentono incredibilmente. Prima di tutto non si ricaricano i fotorecettori, cellule responsabili di catturare la luce e permetterci di vedere. Inoltre stando sempre esposto all’incirca alla stessa intensità di luce, l’iride perde la sua capacità di dilatarsi e contrarsi adattando la pupilla alle diverse condizioni luminose e permettendoci di vedere sia in ambienti molto illuminati, come per esempio all’aperto, e in ambienti chiusi e in penombra.
Qual è il problema?
Semplice, che una volta finita la quarantena tantissime persone si sono trovate a fare i conti con occhi più deboli e che di conseguenza mal tolleravano la luce solare. Finalmente si poteva uscire e stare all’aria aperta e molti non si sono goduti questa nuova “libertà” a causa di un costante fastidio agli occhi, un fastidio chiamato ipersensibilità alla luce.
Chi pensa che questa situazione sia facilmente risolvibile indossando gli occhiali da sole purtroppo si sbaglia.
Molte persone sono corse a comprare occhiali da sole, o peggio ancora occhiali da sole graduati.

Il fatto è che quando si inizia a mettere gli occhiali da sole, non si riesce più a sopportare la luce del sole. A causa di questo, anche quando in autunno e in inverno ci sarà meno sole, la luce ci continuerà a dare fastidio. E soprattutto, già da ora potresti soffrire di pericolosissimi casi di abbagliamento alla guida quando esci da una galleria.
In più quando indossi gli occhiali da sole, il tuo corpo non realizza di essere al sole. Quindi non produce nè vitamina D né melanina, ci si scotta più facilmente e l’abbronzatura non è duratura. Oltre al danno la beffa, mi verrebbe da dire.
Approfondirò i temi dell’ipersensibilità alla luce del sole e degli occhiali da sole in un prossimo articolo, perché sono davvero argomenti importanti che causano problemi a molte persone senza che sappiano come risolverlo.
Per il momento inizia ad esporti di più al sole con gli occhi chiusi per riabituare i tuoi occhi e le tue pupille alla luce e ricaricare i tuoi fotorecettori, prendi il sole senza occhiali da sole e limita l’uso degli occhiali da sole agli unici casi in cui sono veramente utili: in barca e su un ghiacciaio.
Quindi tutti quelli di voi che andranno su un ghiacciaio, mi raccomando, occhiali da sole. 😉
Per gli altri invece, occhi liberi!
Con questa ed altre piccole abitudini i tuoi occhi torneranno in forma smagliante.
MASCHERINE: QUANTO LIMITANO LA VIsTA?

Se la luce dà, la mascherina invece sicuramente toglie. Toglie innanzitutto ossigeno; penso che tutti noi conosciamo bene la sensazione di affanno e soffocamento dopo averla tenuta per un po’ di tempo.
Con la mascherina si respira male perché si continua a respirare tanta anidride carbonica e poco ossigeno. E non respirando bene, non arriva ossigeno al cervello e nemmeno ai nostri occhi, che ne hanno bisogno tanto quanto ogni altro organo.
Oltre a togliere ossigeno, le mascherine tolgono anche la visione periferica, cioè riducono il nostro campo visivo. Quando si indossa la mascherina, infatti, inevitabilmente non si riesce più a percepire parte di ciò che sta in basso, letteralmente sotto il nostro naso. Non si vede più così bene, per esempio, dove si sta camminando e questo ci toglie sicurezza e ci spinge ad abbassare il collo per poter vedere dove stiamo mettendo i piedi.
Piegare così il collo, però, è assolutamente da evitare perché si va a scaricare tutto il peso della testa su spalle e cervicale creando dolori ed infiammazione. Pensa che quando stiamo dritti con la testa alta (posizione normale), sul collo pesano solo 4 chili, mentre quando pieghiamo il collo in avanti andiamo a caricare fino a 27 chili! La stessa cosa succede quando si guarda il cellulare tenendolo in basso e piegando il collo.
Dulcis in fundo, le persone che portano gli occhiali si trovano a dover convivere anche con il fastidio delle lenti che si appannano quando si indossa la mascherina. Per cercare di ovviare a questa scocciatura, alcune persone hanno iniziato a portare le lenti a contatto, trovandosi però così a dover sopportare una sensazione di occhi secchi molto più forte e frequente.
Cosa fare quindi? Cerca di stare più tempo senza mascherina. Se tieni la distanza di 1 metro dalle altre persone, per esempio, non c’è necessità di indossarla.
Ho visto veramente tante persone andare a camminare da sole o con il proprio cane, tenendo indossata la mascherina, ed è un’abitudine dannosa e non necessaria. Finché non si incrocia un’altra persona non c’è necessità di tenere la mascherina, la si può togliere e poi rimettere quando ci si avvicina ad altre persone.
Questo per garantirsi una migliore respirazione, fondamentale per il nostro corpo, ed evitare dolori a schiena e cervicale, rimanendo comunque nel rispetto e nella tutela della sicurezza nostra e altrui.
STRESS FISICO E MENTALE

Sul fatto che la realtà vissuta negli ultimi mesi sia stata molto stressante penso non ci siano dubbi. Tuttora in molti soffrono lo stress di un presente sicuramente diverso dalle aspettative e di un futuro ancora incerto e che preoccupa.
Questo stress e questa paura del futuro sono profondamente legati ai problemi di vista.
La miopia, infatti, è originata ed alimentata anche dal fatto che, avendo paura del futuro, si avvicina il proprio sguardo, si cerca di guardare solo vicino, temendo il lontano. Non si vuole pensare a quello che succederà in futuro, ci si vuole concentrare solo su ciò che è nelle nostre immediate vicinanze e che possiamo quindi più facilmente controllare e monitorare.
Per questo in moltissimi casi, la vista di persone con una miopia è peggiorata e sta peggiorando in questo periodo.
Lo stesso concetto, sebbene ribaltato, vale per la presbiopia: la paura di ciò che è vicino e che quindi non si vuole vedere. Per questo anche i presbiti in questo periodo sentono che la loro vista sta peggiorando tanto.
Se non eri a conoscenza di questi aspetti, capisco che tu possa rimanere un po’ turbato. E’ comprensibile, dopotutto ciò che hai appena letto ti sta toccando nel profondo.
Devi sapere però che queste sono proiezioni inutili e controproducenti ed è bene che tu te ne liberi.
Tempo fa ho letto una frase che mi ha fatto riflettere molto:
“Il vento non si vede ma agisce e può anche sdradicare alberi maestosi. I pensieri non si vedono, ma sono altrettanto potenti come il vento.”

Questa frase ci fa riflettere su quanto tante volte le cose che non si vedono possono essere quelle più pericolose. Il punto è che se qualcosa non si vede, e tu ci pensi, non fai altro che creare castelli di sabbia su cose che ancora non esistono.
Sono le famose paranoie, i cosiddetti film mentali… che ci condizionano negativamente.
Chi per paranoie e preoccupazioni spesso inutilmente ingigantite o infondate, chiude il suo futuro e quindi la vista da lontano e si concentra solo sul vicino, sviluppa una miopia.
Ad aumentare questo malessere e stress mentale, entrano in gioco diversi fattori.
Uno di questi è l’alimentazione. Siamo quello che mangiamo, quante volte l’abbiamo sentito dire?
In quarantena vuoi per la noia, vuoi per l’abbondanza di tempo libero, in molti si sono dedicati alla cucina, alla panificazione, alla pasticceria… sfornando pietanze tanto deliziose quanto pesanti. Molte famiglie hanno mangiato molto di più cibi che di solito si mangiavano solo nelle festività e quindi in poche e sporadiche occasioni. Questo ha messo a dura prova ed appesantito il fegato.
Devi sapere che il fegato è un organo in stretta connessione con la vista. Il cattivo funzionamento del fegato, che si manifesta con bruciori e cattiva digestione, può anche causare problemi alla vista come miopia, secchezza oculare, vista offuscata e la difficoltà a riconoscere i colori. Appesantire il fegato, di conseguenza, appesantisce anche i nostri occhi e il corpo in generale e da una sensazione di debolezza e stanchezza.
Un altro fattore veramente fondamentale, è lo sport, l’attività fisica ed il movimento in generale.

Negli ultimi mesi si è stati a lungo in casa senza quasi mai uscire, gli spostamenti erano vietati, le palestre ed i parchi chiusi… per la maggior parte delle persone questo ha significato una totale sedentarietà.
Il movimento induce rilassamento e lo sport in particolare aiuta tantissimo a scaricare lo stress. In quarantena spesso è mancata questa valvola di sfogo e anzi, la si è sostituita con più tempo davanti agli schermi, attività potenzialmente dannosa per i nostri occhi e il nostro sistema visivo, soprattutto se nelle condizioni di illuminazione e di postura sbagliate.
In quarantena il corpo generalmente non si è mosso tanto e quindi non si è rilassato. Lo stesso vale per gli occhi: tenere gli occhi fissi per tanto tempo, per esempio, su cellulare o pc, ma anche su un libro o una pentola, fa accumulare tensione nell’occhio.
Infine, è venuto a mancare molto il contatto umano con amici e familiari e anche questo ha avuto conseguenze che ci portiamo avanti tutt’ora. Siamo animali sociali e per questo ci è emotivamente e socialmente difficile privarci di interazioni e contatto fisico. In più tramite il contatto, anche semplicemente un abbraccio di 6 secondi, il nostro corpo produce endorfina, il cosiddetto ormone della felicità. L’endorfina provoca sensazioni di piacere, gratificazione e felicità ed è un alleato potentissimo contro lo stress.
Tutto questo stress fisico e mentale accumulato ha portato anche a dormire peggio ed avere problemi di insonnia. Di nuovo, una condizione difficile e di indebolimento per la mente e per il corpo, occhi inclusi. Gli occhi hanno riposato meno e quindi sono più predisposti a sviluppare problemi di vista.
GIOVANI ED ANZIANI: CATEGORIE A RISCHIO

Sicuramente le categorie più penalizzate dalla realtà che abbiamo vissuto negli ultimi mesi e che stiamo vivendo anche ora, sono gli anziani e i giovani (bambini e ragazzi).
Non avendo avuto modo di stare all’aria aperta, di fare giochi di movimento e contatto, bambini e ragazzi saranno i più penalizzati in futuro, soprattutto quelli che ancora stavano sviluppando il loro sistema visivo.
Anche il cambio alla didattica a distanza ha sicuramente avuto un effetto negativo: bambini e ragazzi ancora più spesso davanti al pc o addirittura al cellulare perché magari non avevano a disposizione il computer. A scuola invece avevano la possibilità di interagire con i compagni, stare all’aria aperta e anche durante la lezione avevano comunque dei metri di distanza per la lavagna e ciò aiuta l’occhio ad accumulare meno stress rispetto ad un pc o cellulare.
Gli effetti già si sono visti: tantissime mamme appena finita la quarantena sono corse da ottici ed oculisti perché i loro figli non vedevano più bene. Devi sapere che quando si inizia a portare gli occhiali molto giovani si entra in un circolo vizioso per cui si diventa fortemente dipendenti da lenti e occhiali e la propria vista peggiora anno dopo anno.
Anche le persone anziane sono state duramente colpite: sono venuti meno il contatto sociale, i piccoli passatempi di routine che davano loro sicurezza e svago. Si invecchia tanto sia per mancato movimento che per perdita di vitalità; io l’ho notato tanto con i miei nonni… In più nella testa di molti, soprattutto anziani, si sono instaurati anche meccanismi di malessere e stress fortemente penalizzanti.
LA GOCCIA SCAVA LA PIETRA

In ultimo, la realtà che abbiamo vissuto ha causato per tutti una parziale perdita ed alterazione della percezione visiva. In particolare, si è persa la capacità di percepire la profondità nel modo corretto perché si è persa l’abitudine nel farlo. Questo comporta più rischi alla guida e in generale più difficoltà in attività come fare sport, giocare con i bambini o anche semplicemente prendere degli oggetti.
Se ti chiedi come è possibile che sia successo, te lo spiego subito, è molto semplice.
Pensa ad una persona che cammina un po’ tutti i giorni. Fare passeggiate frequenti è un esercizio che non richiede fatica, è un’attività naturale. I muscoli non vengono particolarmente sollecitati. Però a lungo andare anche un’attività così semplice ti porta ad avere una gamba allenata.
Al contrario, pensa ad una persona costretta a stare tanto tempo a letto, ad esempio per un infortunio. A me, per esempio, è capitato. Qualche anno fa mi sono lesionata il legamento crociato del ginocchio e sono stata impossibilitata a muovermi per diverse settimane. A causa di questo mi si era atrofizzato il muscolo della gamba. Lì ho notato che il semplice camminare aveva sviluppato parecchio il muscolo della gamba. E che invece un periodo senza movimento, aveva portato subito il muscolo, prima allenato, ad indebolirsi e “addormentarsi”.
Lo stesso succede ai muscoli dell’occhio che se non vengono più allenati, si impigriscono, e quindi sarà più difficile vedere correttamente sia da vicino che da lontano, si perderà la capacità di capire la profondità e sarà più difficile la coordinazione occhio-mano.
Idem nel caso della pseudomiopia di cui abbiamo parlato sopra: a causa di un lungo periodo immobilizzato vicino a un oggetto, l’occhio si “disabitua” al guardare da lontano e necessita di tempo per riadattarsi e tornare a vedere bene anche a lunga distanza.
Questo ci fa capire quanto le abitudini, anche le più piccole e apparentemente di poco conto, in realtà fanno la differenza nel lungo termine.
Questo perchè fanno la differenza tra l’essere in salute o sviluppare fastidi e problemi a livello visivo, fisico e mentale.
Il concetto si può riassumere con la famosa frase: la goccia scava la pietra.
La conosci?
Si riferisce al fatto che una goccia d’acqua, apparentemente insignificante e priva di forza, in realtà se cade sempre nello stesso punto, a lungo andare erode la roccia, qualcosa di duro, forte e apparentemente inscalfibile.
Bisogna quindi fare davvero attenzione a quelle piccole azioni ed abitudini che ripetiamo ogni giorno.
Ripetiamo abitudini sane, e ci potenzieremo e rinforzeremo senza particolare sforzo.
Ripetiamo abitudini dannose, e ci danneggeremo e logoreremo.
VEDIAMO I LATI POSITIVI
In tutto questo è importante vedere i lati positivi, perché ci sono sempre.
Innanzitutto basterebbe: conoscere quali sono le abitudini da correggere e quali quelle da implementare, introdurle pian piano nella nostra quotidianità e… il gioco è fatto: ci saremo assicurati una vita e una vista decisamente più in salute.
Qualche sana abitudine in teoria in quarantena l’abbiamo già integrata.

Per esempio abbiamo smesso di sfregarci gli occhi, una cattivissima abitudine e un gesto davvero dannoso perché va a portare stress, contrazione ed irritazione al bulbo oculare e quindi agli occhi.
Un altro esempio è che sicuramente si è stati più scalzi o quantomeno con calzature più comode. Tanti saluti a tacchi alti e scarpe formali in quarantena, e meno male! Stare senza fa molto bene alla postura. Io penso che i tacchi non li metterò più. 😉
L’ultimo lato positivo, sicuramente non per importanza, è che leggendo questo articolo hai già avuto un bell’assaggio di come evitare abitudini dannose e correggerle per salvaguardare la tua vista e il tuo benessere.
E ricorda: se vedi il bicchiere mezzo vuoto, versa l’acqua in un bicchiere più piccolo, così lo vedrai pieno.
Ritornando seri: ora è importante che tu porti con te le nuove abitudini per poterle applicare fin da subito e renderle parte della tua quotidianità. Soprattutto hai bisogno di sapere come assicurarti una viSta in forma nella pratica.
Per questo ho raccolto tutte le abitudini sane e consigli pratici in vari ebook gratuiti che potrai trovare a questo link.
Penso che non ci sia miglior ebook per i tuoi occhi.
Ti auguro una fantastica estate all’insegna di una vista sana.
Buona lettura e buona viSta!
CI VEDIAMO,
Sara Cosenza